Sono convinto che quando Gramellini non fa il “Gramellini” ma si limiti a scrivere, sia ad oggi uno dei migliori giornalisti italiani.
Suo l’intro che umilmente uso per portare i nostri lettori a conoscenza del fatto di seguito.
Trent’anni fa, Margaret Thatcher sosteneva: «La società non esiste, esistono gli individui». Trent’anni dopo, la sua erede Theresa May prende atto che gli individui sono rimasti soli e nomina per la prima volta un ministro apposta per loro. Il ministro della Solitudine.
Quella che può sembrare una bufala, e sui quali certamente si tufferà il mondo dei social con scadente ironia, è realtà.
Ed il tutto nasce da Jo Cox, la parlamentare laburista che circa un anno fa venne assassinata da un fanatico xenofobo di estrema destra, proprio alla vigilia del referendum sulla Brexit.
Proprio la May, divenuta primo ministro a seguito dell’uscita di Cameron dopo il risultato del referendum, ha riconosciuto il ruolo della laburista nel sensibilizzare il mondo politico sull’argomento.
Il minister for Loneliness si occuperà delle ben 9 milioni di persone che vivono una vita isolata, tra queste circa in 2 milioni che abitano da sole, di cui almeno 200 mila anziani trascorrono settimane intere senza incontrare o parlare con nessuno. il tutto porta evidenti problemi di salute e in particolare stati avanzati di depressione.
La maggioranza delle persone che hanno superato i 75 anni vive in solitudine e diversi medici dichiarano che ogni giorno incontrano da uno a cinque pazienti in visita solo per avere qualcuno con cui parlare.
La solitudine è una spirale: chi sente di essere isolato e fuori dal giro delle relazioni sociali, inizia a sviluppare una serie di comportamenti negativi che hanno lo scopo di scansare gli altri, solo per evitare di essere rifiutati.
E in Italia?
Un italiano su otto si identifica come “solo”. Che sia perché non può rivolgersi a nessuno nel caso in cui debba chiedere aiuto, o ad esempio perché non ha un amico o un familiare con cui parlare dei propri problemi più intimi. Questo rappresenta una quota di solitudine doppia, in termini percentuali, rispetto alla media europea.
L’Italia, paese europeo più vecchio dopo la Germania, rappresenta l’esempio più lampante del binomio “popolazione più anziana, popolazione più sola”.
«In Sicilia i diritti dei cittadini più fragili sono completamente disattesi», sottolinea Dino Barbarossa, presidente della Fondazione Ebbene e direttore del Consorzio Solco di Catania.
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