Su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo siciliano, che dispone il sequestro preventivo, anche per equivalente, di somme di denaro nella disponibilità del club calcistico palermitano, in relazione ai reati attribuiti a ZAMPARINI Maurizio, nella sua qualità di Presidente pro tempore dell’.U.S. CITTA’ DIPALERMO S.p.a.
Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica palermitana, hanno consentito di accertare gravi indizi di colpevolezza a carico del patronfriulano e degli altri indagati, per i reati di false comunicazioni sociali (art. 2621 c.c.),ostacolo alle funzioni di vigilanza della Co.Vi.So.C. (art. 2638 c.c.); sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (art. 11 D.Lgs. n. 74/2000) e autoriciclaggio (art. 648-ter.1 c.p.).. È stato, altresì, contestato alla persona giuridica U.S. CITTA’ DI PALERMO S.p.a., l’illecito amministrativo dipendente dal citato reato di autoriciclaggio commesso dal suo ex presidente.
Con il succitato provvedimento, il G.I.P. ha – in particolare – disposto il sequestro finalizzato alla confisca del profitto relativo ai reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio nonché all’illecito amministrativo commesso a vantaggio della società, essendosi lo ZAMPARINI sistematicamente servito della MEPAL S.r.l., di cui lo stesso è risultato essere l’amministratore di fatto, come una sorte di “cassaforte”, per mettere al riparo le disponibilità correnti della società di calcio dalle temute azioniesecutive dell’Erario, nei cui confronti il club era esposto per milioni di euro sino al 2017. Per rendere possibili tali spostamenti di denaro, sarebbero stati simulati dei finanziamenti verso la MEPAL S.r.l.. Lo stesso denaro rimaneva, in definitiva, inutilizzato e veniva restituito solo al momento di necessità da parte del club.
A margine delle condotte criminose che hanno riguardato la gestione della U.S. CITTA’ DIPALERMO Spa, nel provvedimento del G.I.P. viene attribuita allo ZAMPARINI la responsabilità di essersi fatto accreditare bonifici per l’importo di circa 100 mila euro – attinenti a crediti personali – sul proprio conto corrente acceso presso una banca svizzera, al fine di evitare eventuali pignoramenti da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, nei cui confronti l’ex Presidente è tuttora esposto per decine di milioni di euro.
Le Fiamme Gialle, in esito alle attività concluse in data odierna, hanno innanzitutto sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, disponibilità finanziarie rinvenute sul conto corrente intestato alla U.S. CITTA’ DI PALERMO Spa, per un ammontare pari a € 1.135.077,74.
Con riferimento, invece, alla vicenda personale di Maurizio ZAMPARINI, i finanzieri hanno sottoposto a sequestro preventivo, per equivalente, finalizzato alla confisca le quote di partecipazione di quest’ultimo al capitale sociale dell’U.S. CITTA’ DI PALERMO S.p.a., per un controvalore di € 99.993,00, non essendo state rinvenute somme di denaro sui conti correnti intestati all’imprenditore friulano.
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